L’emoglobina bassa è una condizione di salute che si verifica quando la quantità di emoglobina presente nel sangue è inferiore ai livelli normali.
Ma cos’è l’emoglobina e quali sono i valori minimi per non incorrere nella patologia? L’emoglobina (Hb) è una proteina complessa che si trova nei globuli rossi e che, dai polmoni, trasporta l’ossigeno al corpo affinché le cellule di organi e tessuti possano funzionare correttamente. Quando i valori della proteina sono inferiori a 13 g/dL negli uomini e 12 g/dL nelle donne si parla di emoglobina bassa: una condizione che può influire sul benessere generale e sulla qualità della vita delle persone che ne soffrono.
Quali sono le cause dell’emoglobina bassa?
Le cause dell’emoglobina bassa si possono ricondurre a diversi fattori, tra cui:
- perdita di sangue, per via di mestruazioni abbondanti, emorragie interne o esterne, ulcere, emorroidi, traumi;
- problematiche nutrizionali, come la carenza di ferro – un minerale fondamentale per la produzione di emoglobina – o di vitamina B12, utile per il mantenimento della proteina;
- patologie, comprese malattie e disturbi infiammatori, autoimmuni e cronici ai reni, alla tiroide, al sangue, al midollo osseo, alcune forme tumorali e la celiachia.
Esistono, poi, altre situazioni in cui si può verificare un’alterazione dell’emoglobina. Alcune malattie ereditarie, come la talassemia o l’anemia falciforme, e determinate forme tumorali, tra cui la leucemia e il mieloma multiplo, possono modificare i valori della proteina. Infine, anche l’invecchiamento fisiologico può influire sulla produzione dei globuli rossi e sui valori dell’emoglobina con un abbassamento dell’emoglobina negli anziani.
I sintomi dell’emoglobina bassa
Tra i disturbi più comuni di una carenza di emoglobina troviamo:
- stanchezza, senso di affaticamento persistente e forte debolezza;
- fiato corto, anche a riposo;
- pallore sul viso e sulle mucose, come bocca e naso;
- capogiri e svenimenti frequenti;
- battito irregolare, tachicardia e aritmia;
- difficoltà di concentrazione;
- mal di testa frequenti;
- insonnia;
- fragilità delle unghie e dei capelli (soprattutto se è presente una carenza di ferro).
In presenza di uno o più di questi sintomi è bene consultare il proprio medico curante e verificare i valori dell’emoglobina tramite un prelievo venoso. Monitorare e gestire i livelli bassi di emoglobina, anche con un’alimentazione ricca di nutrienti, può prevenire alcune complicazioni come la stanchezza cronica e i problemi cardiaci.
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Cosa mangiare con l’emoglobina bassa
Un’alimentazione equilibrata è fondamentale per migliorare i livelli di emoglobina e prevenire i rischi alla salute. Da valutare cibi in cui sono naturalmente presenti:
Nutriente | Funzione | Alimenti consigliati |
Ferro | Fondamentale per la produzione di emoglobina. | Carne rossa, fegato, legumi, tuorlo dell’uovo, tonno, frutta secca, semi, verdure a foglia verde (spinaci, lattuga) e cereali integrali. |
Vitamina B12 | Sostiene la formazione dei globuli rossi. | Salmone, tonno, uova e latticini. |
Acido folico | Importante per la sintesi del DNA e dei globuli rossi. | Legumi, arance, banane, fagioli, lenticchie, spinaci, broccoli e cavoli. |
Vitamina C | Favorisce l’assorbimento del ferro. | Agrumi, kiwi, peperoni, fragole, pomodori. |
Spruzzare il limone sulla carne, sugli spinaci o preparare un’insalata con lattuga e arancia può influire positivamente sull’assimilazione del minerale, contribuendo ad alzare le quote di emoglobina in modo naturale.
Quali cibi evitare con l’emoglobina bassa
In presenza di valori bassi di emoglobina è preferibile evitare una dieta abbondante di fibre, calcio e fosforo perché potrebbero interferire con l’assorbimento del ferro. Allo stesso modo, è consigliabile ridurre il consumo di tè e caffè, considerati come alimenti inibitori di ferro.
In presenza di emoglobina bassa e/o anemia, è sempre meglio rivolgersi a uno specialista per ottenere una dieta personalizzata.
Carenza nutrizionale? Gli integratori di vitamine e minerali sono dei validi alleati!
Integratori consigliati per l’emoglobina bassa
Gli integratori alimentari sono validi alleati per affrontare la carenza di emoglobina e vanno abbinati a una dieta equilibrata e sana.
Due tra i prodotti più utilizzati per supportare i livelli di ferro sono:
- Esi Ferrolin C 30cps, un integratore naturale di ferro che contiene anche vitamina C, vitamina B12 e acido folico, indicato per stimolare la formazione di globuli rossi, favorire l’assorbimento del minerale e supportare la salute dell’organismo;
- Sideral Forte 20cps, un integratore alimentare di ferro sucrosomiale, con un rivestimento di fosfolipidi ed esteri saccarici di acidi grassi che assicurano massima tollerabilità gastrointestinale e un’elevata assimilazione del minerale.
Per massimizzare l’efficacia dei prodotti e migliorare l’approvvigionamento del ferro da parte dell’organismo, si può valutare l’uso degli integratori di vitamina C. Prima di assumere qualsiasi tipologia di integratore è indispensabile parlarne con il medico e verificare l’etichetta. Alcuni supplementi alimentari, infatti, contengono già le vitamine e gli elementi necessari per agevolare l’assimilazione; altri, invece, vanno evitati in presenza di patologie pregresse.
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Emoglobina bassa in gravidanza: cosa fare?
Durante la gravidanza l’emoglobina può abbassarsi fisiologicamente a causa di un maggiore fabbisogno di ferro da parte della mamma. I valori, però, vanno sempre controllati e non dovrebbero andare al di sotto di queste soglie:
- 11 g/dL nel primo trimestre;
- 10,5 g/dL dalle 28 settimane di gestazione.
Un’anemia non adeguatamente trattata potrebbe comportare alcune complicazioni e rischi per il feto. Ne sono un esempio il parto prematuro, un basso peso del nascituro e la probabilità di sviluppare un ritardo psicomotorio per il piccolo.
In assenza di particolari patologie, come l’anemia falciforme e talassemie, il consiglio per le future mamme è quello di assumere quotidianamente una dose di ferro per bocca, anche tramite integratori. Il dosaggio consigliato è compreso tra i 60 e i 120 mg al giorno, avendo cura di assumere il ferro lontano dai pasti. I valori dell’emoglobina vanno poi monitorati con esami periodici. In caso di anemia severa può essere necessario somministrare il ferro per via endovenosa o tramite trasfusioni, esclusivamente su indicazione specialistica.
Trattamenti per l’emoglobina bassa e quando preoccuparsi
Quando i livelli di emoglobina sono molto bassi e i sintomi piuttosto gravi, si può affrontare la carenza con diverse cure e terapie. Il medico può prescrivere:
- trasfusioni di sangue, necessarie per aumentare in tempi rapidi i valori di emoglobina nei casi di anemia grave, emorragie acute, condizioni croniche (come insufficienze renali, tumori) e in vista di un’operazione chirurgica;
- eritropoietina, un ormone capace di incrementare la produzione di globuli rossi, indicato in presenza di malattie croniche e forme tumorali.
Se la carenza dell’emoglobina è legata a infezioni oppure a una patologia – per esempio ai reni e al midollo osseo – lo specialista può trattare con efficacia la problematica agendo direttamente sulla causa scatenante.
I valori bassi di emoglobina non vanno sottovalutati, soprattutto se accompagnati da alcuni sintomi come: stanchezza persistente, debolezza, pallore, mancanza di respiro, vertigini e la difficoltà di concentrazione. In tal caso, è bene consultare il prima possibile un professionista sanitario per ottenere una diagnosi tempestiva e identificare la causa della carenza. Lo specialista consiglierà gli esami più opportuni da svolgere e un piano di cura specifico a seconda della diagnosi.
Fonti
Mayo Clinic – Cause e sintomi dell’emoglobina bassa
https://www.mayoclinic.org/symptoms/low-hemoglobin/basics/causes/sym-20050760
Mayo Clinic – Sintomi e cause dell’anemia https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/anemia/symptoms-causes/syc-20351360
Istituto Superiore di Sanità (ISS) – Carenza di ferro e vitamine
https://www.epicentro.iss.it/sali/oligoelementi
Istituto Superiore di Sanità (ISS) – Informazioni su vitamina B6 e folati
https://www.epicentro.iss.it/vitamine/
Istituto Superiore di Sanità (ISS) – Celiachia e anemia
https://www.epicentro.iss.it/celiachia/
Ministero della Salute – Linee Guida Gravidanza fisiologica
https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1436_allegato.pdf
Le domande più frequenti sull’emoglobina bassa
Cosa significa avere l’emoglobina bassa?
Vuol dire che il livello di emoglobina nel sangue è inferiore rispetto ai valori normali e che i globuli rossi non riescono a trasportare abbastanza ossigeno all’organismo. Le cause vanno dalla carenza di ferro alle malattie croniche.
Quali valori sono considerati normali per l’emoglobina?
Il livello di emoglobina è standard per gli uomini adulti se è compreso in un intervallo tra i 14 e 18 g/dL, per le donne dai 12 ai 16 g/dL.
Quali sono i sintomi principali della carenza di emoglobina?
L’emoglobina bassa è associata a stanchezza persistente, fiato corto, pallore, tachicardia e, in casi gravi, a capogiri e svenimenti.
Cosa mangiare per contrastare l’emoglobina bassa?
Un rimedio naturale per aumentare i livelli di emoglobina è quello di inserire nella dieta alimenti ricchi di ferro, vitamina C, B12 e acido folico. Su consiglio medico si possono assumere anche integratori di ferro.
Emoglobina bassa: quando servono integratori o trasfusioni di sangue?
Il medico può suggerire l’assunzione di integratori specifici ed eventuali trasfusioni se i valori di emoglobina rimangono molto bassi (circa 7-8 g/dL), in presenza di patologie e sintomi gravi.
Come gestire l’emoglobina in gravidanza?
L’emoglobina si può abbassare in gravidanza. L’ideale è seguire un controllo regolare dell’emocromo e, se necessario, assumere una dose di ferro per via orale.
Quanto tempo ci vuole per far salire l’emoglobina?
Possono volerci dalle poche settimane fino a un paio di mesi per innalzare l’emoglobina tramite gli integratori, la dieta o le trasfusioni. L’importante è monitorare con costanza i progressi e seguire scrupolosamente le indicazioni del medico.