- Come riconoscere l’influenza australiana
- Come si cura la variante australiana
- Prevenzione dell’influenza australiana
Nel mese di ottobre 2024 è stato individuato in Italia il primo caso di un’influenza definita “variante australiana”. Questo nome nasce dal fatto che si ritiene che sia “figlia” dell’influenza che ha colpito duramente l’Australia nei mesi precedenti.
Il virus influenzale, rilevato dall’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara, è di tipo H1N1pdm. Questa rilevazione ha però fatto nascere negli esperti il timore che possa diffondersi il virus H3N2, che è quello che è circolato massicciamente in Australia.
La preoccupazione è piuttosto alta, dato che questo virus ha causato nel continente australiano la seconda stagione influenzale più forte degli ultimi 10 anni. Ciò viene riferito da Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale e direttore sanitario dell’Irccs ospedale Galeazzi- Sant’Ambrogio di Milano.
Come riconoscere l’influenza australiana
Il Dottor Pregliasco afferma che il virus H3N2 ha una particolare capacità di eludere le difese immunitarie, portando sintomi piuttosto forti. Difatti, in Australia ha portato un gran numero di ricoveri in terapia intensiva.
Nello specifico, i sintomi di questa influenza possono includere:
- febbre alta oltre i 38°;
- tosse;
- naso che cola;
- occhi arrossati;
- dolori muscolari e articolari.
Dunque, troviamo i sintomi di una classica influenza stagionale, ma con maggiore severità e un più alto rischio di ospedalizzazione.
Se dovesse comparire la febbre oltre i 38° e almeno uno dei sintomi respiratori elencati, è consigliato rivolgersi subito a un medico.
Come si cura la variante australiana
Trattandosi di un’infezione virale, gli antibiotici non sono efficaci nel trattare l’influenza australiana. Dunque, nella maggior parte dei casi la terapia si limita alla gestione dei sintomi. In particolare, il medico potrebbe prescrivere un antinfiammatorio per abbassare la febbre alta e calmare i dolori e le infiammazioni.
In caso di sintomi respiratori marcati, il medico può prescrivere l’uso di decongestionanti per la congestione nasale e mucolitici per la tosse.
Per il resto, è fondamentale riposare a sufficienza e mantenere un alto livello di idratazione per aiutare il corpo a combattere il virus.
Per i pazienti più fragili o con sintomi severi, è consigliato un monitoraggio medico continuo per evitare complicazioni come polmoniti o altre infezioni secondarie.
Prevenzione dell’influenza australiana
La principale forma di prevenzione dall’influenza australiana è il vaccino antinfluenzale, fondamentale soprattutto per i pazienti fragili. Difatti, questo aiuta anche a ridurre la gravità dei sintomi nel caso in cui si dovesse contrarre l’infezione dopo la vaccinazione.
Come abbiamo visto abbondantemente durante la pandemia da Covid 19, per sfavorire la circolazione del virus sono essenziali anche alcune piccole misure di sicurezza. Ricordiamone alcune:
- Igiene delle mani: lavarsi le mani frequentemente con acqua e sapone o usare disinfettanti a base di alcol.
- Evitare il contatto con persone malate: ridurre al minimo il contatto con chi presenta sintomi influenzali.
- Indossare mascherine: soprattutto nei luoghi affollati o chiusi, l’uso di mascherine è consigliato per proteggere le persone più vulnerabili e per ridurre la diffusione del virus.
- Buona ventilazione degli ambienti: mantenere gli ambienti ben ventilati e favorendo la circolazione dell’aria.
Infine, un’altra misura preventiva è rinforzare il sistema immunitario, aumentando la sua capacità di contrastare il virus. È importante tenere uno stile di vita sano e un’alimentazione ricca di vitamine e minerali utili per le difese immunitarie. In aggiunta, si possono utilizzare degli integratori alimentari per rinforzare ulteriormente le difese. Scopri di più nel nostro articolo su come aumentare le difese immunitarie.