La diarrea del viaggiatore è un disturbo gastrointestinale comune che colpisce le persone in viaggio, soprattutto in paesi con standard igienici più bassi rispetto al proprio paese di origine. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, le zone più a rischio sono i paesi in via di sviluppo dell’America Latina, dell’Africa, del Medio Oriente e dell’Asia.
Generalmente è causata da batteri, virus o parassiti presenti in cibo o acqua, ai quali l’organismo non è abituato. Nello specifico, i responsabili possono essere:
- Batteri come Escherichia coli, Salmonella, Shigella e Campylobacter;
- Virus come il norovirus e rotavirus;
- Parassiti come Giardia e Entamoeba histolytica.
I sintomi della diarrea del viaggiatore
Riconoscere la diarrea del viaggiatore è relativamente semplice grazie alla comparsa di sintomi specifici. I principali segni includono:
- Frequenti evacuazioni liquide: più di tre scariche di feci liquide o semiliquide al giorno.
- Crampi addominali: dolori e spasmi nella zona dell’addome.
- Nausea e vomito: sensazione di malessere allo stomaco e talvolta episodi di vomito.
- Febbre: temperatura corporea elevata, che può accompagnare altri sintomi.
- Urgente bisogno di evacuare: sensazione di urgenza nel dover andare in bagno.
- Debolezza e affaticamento: sensazione di stanchezza e perdita di energie.
Questi sintomi solitamente compaiono poche ore o pochi giorni dopo l’ingestione di cibo o acqua contaminati. Per confermare la diagnosi e ricevere il trattamento appropriato, è consigliabile consultare un medico, soprattutto se i sintomi persistono o peggiorano, o se si verificano segni di disidratazione come sete intensa, bocca secca, vertigini o riduzione della produzione di urina.
Come prevenire la diarrea del viaggiatore
Per prevenire la diarrea del viaggiatore la misura principale è fare molta attenzione a ciò che si mangia e si beve.
L’acqua è una delle principali fonti di agenti patogeni, perché potrebbe essere contaminata dalla fonte, attraversare un sistema idrico non igienico o ristagnare. Se sei in una zona a rischio, bevi solo acqua in bottiglia e usa questa anche per lavarti i denti. Evita anche il ghiaccio e bibite preparate per strada, poiché potrebbero essere fatti con acqua contaminata.
Particolare attenzione va fatta anche al cibo. È meglio consumare solo cibi ben cotti e serviti caldi, dato che la cottura elimina molti degli agenti patogeni. Evita cibi crudi, inclusi frutta e verdura non pelate, insalate e piatti di strada. Anche i frullati e le bevande a base di questi alimenti potrebbero essere contaminati, soprattutto se preparati in strada.
Anche l’igiene personale è una misura preventiva fondamentale. È bene lavarsi spesso le mani con acqua e sapone, soprattutto prima di mangiare e dopo essere andati in bagno. Utilizza un disinfettante per le mani a base di alcol quando non è possibile lavarsi le mani.
Può essere utile un trattamento preventivo con dei probiotici, che possono aiutare a mantenere l’equilibrio intestinale e potenziare la resistenza contro gli agenti patogeni. È consigliabile iniziare il trattamento almeno una o due settimane prima della partenza, per permettere ai microrganismi benefici di stabilirsi nell’intestino. Si può poi proseguire l’assunzione per tutta la durata del viaggio per mantenere la protezione.
Un prodotto molto valido per intraprendere questo trattamento è Kijimea K53 Advance. Questo integratore contiene 53 ceppi probiotici, che gli conferiscono un’elevata diversità e una protezione ampia contro gli agenti patogeni. Tra questi ci sono anche alcune tipologie di Lactobacillus rhamnosus, un ceppo di fermenti lattici che si è dimostrato efficace contro la diarrea del viaggiatore.
Come guarire dalla diarrea del viaggiatore
Se le misure preventive non sono state sufficienti, non resta che correre ai ripari per guarire dalla diarrea del viaggiatore. Nei casi più lievi il disturbo può durare uno o due giorni e risolversi senza trattamento specifico. Nei casi più gravi, può durare fino a una settimana o più e richiedere intervento medico.
Evitare la disidratazione è essenziale, dato che con le scariche di diarrea si perdono molti liquidi. Bere tanta acqua è sicuramente di aiuto, così come il brodo chiaro o le soluzioni di reidratazione orale.
Per quanto riguarda l’alimentazione, è bene mangiare cibi leggeri facili da digerire, come riso, banane, pane tostato e patate. Sono da evitare cibi grassi, speziati o ricchi di fibre, che possono irritare ulteriormente l’intestino.
Per supportare la guarigione, uno dei rimedi principali è quello usato anche per la prevenzione, ovvero i probiotici. Questi possono aiutare a ripristinare l’equilibrio intestinale e a rinforzare il sistema immunitario, aiutando l’organismo a combattere i patogeni.
Oltre, al citato Lactobacillus rhamnosus, un ceppo probiotico efficace come rimedio contro la diarrea del viaggiatore è il Saccharomyces boulardii. Questo soprattutto per le sue proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e immunomodulatorie. Un prodotto a base di questo probiotico è Codex, che contiene 5 miliardi di germi vivi di Saccharomyces boulardii per ogni capsula o bustina.
Se la diarrea continua per più giorni, possono essere necessari degli antidiarroici per fermarla. Uno di questi è Imodium, a base di loperamide. Questo farmaco aiuta a ridurre la frequenza delle evacuazioni e a ritrovare una consistenza solida delle feci. Tuttavia, è meglio non usarlo subito nei primi giorni, quando le scariche di diarrea sono utili per liberare l’intestino dagli agenti patogeni.
Se l’infezione è più grave e porta con sé sintomi come nausea, vomito, crampi addominali, febbre o sangue nelle feci, il medico può prescrivere una terapia antibiotica. Solitamente questa ha una durata di 3-5 giorni.
In caso di sintomi severi cerca assistenza medica. Se proprio non è possibile nel luogo in cui ti trovi, cerca di metterti in contatto con il tuo medico di fiducia, per avere almeno le indicazioni primarie su cosa fare.