- Esercizi di compensazione
- Applicazione di calore e inalazione di vapore
- Lavaggi nasali con soluzione salina
- Aerosol con soluzione fisiologica e mucolitici
- Mucolitici ad uso orale
- Spray nasali decongestionanti o antinfiammatori
- Gocce auricolari
- Accorgimenti pratici
- Procedura medica: aspirazione del muco (miringotomia)
- Quanto tempo è necessario per stappare le orecchie
Una sensazione di “orecchie tappate dal muco” si presenta spesso quando il catarro non è realmente dentro l’orecchio, ma nella tromba di Eustachio, cioè il condotto che collega orecchio medio, naso e gola. Quando questo canale si infiamma o si riempie di secrezioni, l’aria non riesce a circolare in modo corretto e il timpano non si muove più liberamente. Il risultato è quella tipica sensazione di ovattamento, pressione interna e udito attenuato.

Di solito questo disturbo compare durante o dopo raffreddore, sinusite, allergia oppure quando c’è una produzione abbondante di muco nella zona naso–gola. Le secrezioni addensate creano un ostacolo e impediscono alla tromba di Eustachio di aprirsi e chiudersi correttamente. L’orecchio in sé rimane sano, ma la pressione non si equilibra e tutto sembra “chiuso”.
Nei casi più fastidiosi si può percepire anche clic, leggero dolore, rumori ovattati o piccoli fischi. Quando il muco si accumula per diversi giorni, la situazione tende a peggiorare al mattino, perché le secrezioni ristagnano durante la notte.
Per stappare le orecchie tappate dal muco è necessario favorire l’apertura del canale della tromba di Eustachio e fluidificare il catarro che impedisce il corretto equilibrio della pressione interna. Nei prossimi paragrafi vedremo i modi principali per farlo.
Esercizi di compensazione
Un primo approccio per stappare l’orecchio dal catarro punta a favorire l’apertura della tuba di Eustachio attraverso gesti semplici. Sbadigli, deglutizioni frequenti e masticazione di una gomma aiutano a muovere la muscolatura che permette al canale di aprirsi.
La manovra di Valsalva (soffiare delicatamente con naso e bocca chiusi) e la manovra di Toynbee (deglutire tenendo il naso chiuso) offrono un supporto utile quando la pressione interna risulta elevata. Tecniche di questo tipo risultano efficaci anche quando il tappamento nasce da catarro, raffreddore o allergie, situazioni che rendono la tuba meno ventilata e favoriscono il ristagno del muco. È bene però utilizzarle con estrema delicatezza poiché possono creare fastidio o peggiorare un timpano infiammato.
Applicazione di calore e inalazione di vapore
Calore (non eccessivo) e vapore sono altri fattori utili per eliminare il muco che tappa le orecchie.
Impacchi tiepidi posizionati vicino all’orecchio e inalazioni di vapore aiutano a fluidificare le secrezioni più dense che si accumulano nel rinofaringe, zona da cui parte la congestione che provoca l’otite catarrale. Il calore rilassa i tessuti, mentre il vapore idrata le mucose e rende più semplice il drenaggio verso la tuba di Eustachio.
Anche oli tiepidi delicati come camomilla o oliva offrono una sensazione di sollievo, pur non sostituendo i mucolitici veri e propri.
Lavaggi nasali con soluzione salina
Una buona detersione del naso facilita lo smaltimento del catarro dalle orecchie. Lavaggi regolari con soluzione salina aiutano a liberare le vie nasali, ridurre la congestione e migliorare l’apertura della tuba di Eustachio. Il beneficio è evidente nelle fasi di raffreddore, influenza, allergie o otite catarrale, perché il muco prodotto in eccesso tende a scendere meglio quando il naso si mantiene pulito.
Quando l’orecchio rimane tappato da giorni, per colpa del muco che ristagna nel rinofaringe, può essere adatta una soluzione salina ipertonica. In caso di muco non troppo denso può essere adatta una soluzione salina isotonica, con azione più delicata. Si può anche iniziare con l’ipertonica nei momenti di congestione intensa e proseguire con l’isotonica per mantenimento. Tuttavia, persone con mucose molto sensibili o bambini piccoli, salvo indicazione medica, devono evitare le soluzioni ipertoniche.
Aerosol con soluzione fisiologica e mucolitici
Un trattamento con aerosol permette alle particelle nebulizzate di raggiungere la tromba di Eustachio attraverso il naso. Questo rende più idratate e meno dense le secrezioni che ostacolano l’areazione dell’orecchio medio, favorendone l’espulsione.
Mucolitici ad uso orale
Un mucolitico per via orale risulta utile quando il muco nelle orecchie è molto denso o si accompagna a raffreddore persistente, sinusite o otite catarrale. Molecole come acetilcisteina, carbocisteina, sobrerolo ed erdosteina aiutano a rendere più fluide le secrezioni lungo tutte le vie respiratorie. Un beneficio importante deriva proprio dal fatto che, fluidificando il catarro nella zona naso-gola, migliorano indirettamente la ventilazione della tuba di Eustachio e riducono la sensazione di orecchio tappato.
Un farmaco come Fluimucil (acetilcisteina) può contribuire indirettamente alla liberazione delle orecchie perché fluidifica il muco nelle vie respiratorie, favorendo l’apertura della tuba di Eustachio e riducendo la sensazione di tappo.
Un consulto medico resta fondamentale, soprattutto quando il sintomo persiste.
Spray nasali decongestionanti o antinfiammatori
Spray vasocostrittori o antinfiammatori possono aiutare quando la congestione è intensa, soprattutto in caso di raffreddore o sinusite. Possono ridurre rapidamente la congestione della mucosa nasale, migliorando il drenaggio e la ventilazione della tuba di Eustachio.
L’uso va limitato a pochi giorni consecutivi, per evitare l’effetto rebound. In presenza di infezione, il medico può valutare prodotti più mirati.
Gocce auricolari
Gocce auricolari con soluzioni saline, oli tiepidi e prodotti fluidificanti risultano utili per sciogliere il catarro nelle orecchie quando il muco è denso ma non vi è infezione in corso.
Tuttavia, gocce e oli agiscono solo nel condotto uditivo esterno: non raggiungono la zona dietro il timpano, dove si trova il catarro dell’otite catarrale.
Se compaiono dolore, febbre o sospetta otite, il medico può prescrivere gocce antinfiammatorie o antibiotiche. Qualsiasi farmaco auricolare va sempre usato con indicazione professionale, soprattutto quando la membrana timpanica potrebbe essere infiammata o retraente.
Accorgimenti pratici
In contemporanea ai trattamenti specifici, ci sono alcune soluzioni pratiche che possono risultare utili.
Bere a sufficienza e utilizzare un umidificatore notturno mantengono il muco più fluido, riducendo la probabilità di ristagno e favorendo la normale ventilazione dell’orecchio medio.
Dormire da seduti può rivelarsi utile. Infatti, la posizione eretta del busto consente al catarro presente nelle orecchie di fuoriuscire più facilmente.
È bene però non osare troppo con soluzioni fai da te e consultare il medico per ricevere i consigli giusti.
Procedura medica: aspirazione del muco (miringotomia)
Quando un’otite catarrale non risponde ai trattamenti conservativi, il medico può intervenire con una miringotomia. La procedura avviene sotto controllo microscopico: si pratica una minuscola incisione sul timpano per entrare nella cassa timpanica, aspirare il muco accumulato e applicare lavaggi mucolitici locali.
Questo trattamento trova indicazione solo nei casi più ostinati, quando il catarro rimane bloccato per settimane e la qualità dell’udito si riduce in modo significativo.
Quanto tempo è necessario per stappare le orecchie
Il tempo necessario per liberare le orecchie dal muco varia molto da persona a persona, perché dipende da quanto è infiammata la tuba di Eustachio, da quanto è denso il catarro e dalla presenza o meno di raffreddore, sinusite o allergie in corso.
Quando il problema nasce da un raffreddore leggero o da un accumulo di muco non particolarmente denso, la sensazione di tappo tende a migliorare in 24–72 ore.
Se la mucosa è molto gonfia, la tuba di Eustachio è bloccata e il muco è denso, i tempi si allungano: servono spesso 5–7 giorni di trattamenti mirati.
Quando c’è accumulo di catarro nell’orecchio medio (otite catarrale), lo sblocco può richiedere 2–3 settimane, perché il muco deve riassorbirsi oppure drenare attraverso una tuba di Eustachio che guarisce lentamente.
Alcune persone, soprattutto in presenza di allergie croniche o sinusite persistente, possono avere orecchie tappate per diverse settimane. In queste situazioni diventa essenziale un controllo otorinolaringoiatrico per valutare terapie più specifiche, fino a procedure come la miringotomia nei casi estremi.
In conclusione, ricorda sempre che consultare un medico è fondamentale per capire la causa dell’orecchio tappato e la migliore strategia per liberarlo. Il consulto del professionista sanitario diviene ancora più necessario in caso di tappamento che dura più di una settimana senza miglioramenti, dolore intenso, riduzione importante dell’udito, comparsa di febbre o secrezione dall’orecchio.